Abbiamo scoperto uno scontro avvenuto sui social tra il segretario della CGIL Sarda, Fausto Durante, e un “semplice” iscritto alla CGIL. Trovandolo interessante, riportiamo integralmente l’interlocuzione, così da esporre l’incoerenza dell’attuale dirigenza di questa organizzazione, che da Roma a Cagliari appare sempre più distante dalla realtà e sempre meno credibile.
Potete trovare nella pagina Facebook del Segretario Generale della CGIL Sardegna lo scambio di opinioni.
Mario Rudas
Caro Segretario, lo sciopero in piazza è un’occasione importante per far sentire la voce dei lavoratori, e vorrei partecipare. Tuttavia, non posso ignorare il paradosso di alcuni “sindacalisti” che sicuramente saranno presenti, noti per aver licenziato in modo illegittimo un dipendente del sindacato stesso. È difficile condividere una piazza con chi non rispetta i principi che dovrebbe difendere. Riflettiamo insieme: come possiamo costruire un vero fronte per i diritti se chi dovrebbe tutelarli li viola?
Fausto Durante
Egregio signore, mi dispiace ma non discuto sui social di vicende interne alla mia organizzazione. Le sembrerà démodé, ma io la penso così. Quanto alla vicenda da lei richiamata, le mie valutazioni non coincidono in nulla con le sue. Se non sarà in piazza a manifestare in occasione dello sciopero generale, perderà un’occasione. In ogni caso, potrà sempre fare un post su Facebook, mentre altri staranno scioperando e manifestando. Saluti.
Mario Rudas
Grazie per la risposta, che apprezzo per cortesia ed educazione. Mi permetto di precisare che l’organizzazione in questione è anche la mia, essendo io iscritto, quindi sento di avere il diritto di esprimere il mio punto di vista. Quanto alla vicenda richiamata, lei dice che le sue valutazioni non coincidono con le mie. Sarebbe interessante sapere se queste valutazioni sono personali o rappresentano la posizione ufficiale del segretario dell’organizzazione. In ogni caso, le sentenze della magistratura lasciano poco spazio alle interpretazioni, e ignorarle rischia di compromettere la credibilità dell’organizzazione intera. Ho iniziato dandole del tu, come da tradizione all’interno della nostra organizzazione, ma forse i valori e le consuetudini stanno cambiando, al punto da far sparire anche questa abitudine. Lei parla di un’occasione persa se non sarò in piazza, ma credo che l’occasione persa sia sua, nel continuare a mantenere in segreteria persone che non incarnano i valori fondamentali di trasparenza, coerenza e tutela dei diritti. Se quelle stesse persone non fossero sul palco durante lo sciopero, forse ci sarebbero più lavoratori pronti a scendere in piazza, me compreso. Resto comunque disponibile a parlarne, anche se dubito che accetterà l’invito. Con questo, non intendo abusare della sua cortesia e mi fermo qui. Saluti.
Fausto Durante
Caro Rudas, non conoscendoti e non sapendo che sei iscritto alla Cgil ho usato il lei. Peraltro, nel tuo primo commento non c’è mai una interlocuzione diretta con me, non hai mai usato il tu in nessun passaggio, quindi il lei era obbligato. Confermo che non intendo discutere qui, su un profilo personale e non istituzionale, di questioni interne all’organizzazione. Se credi – da iscritto alla Cgil quale dici di essere – che ci siano questioni da segnalare agli organi interni di garanzia in riferimento a iscritti o dirigenti in carica, conosci benissimo la strada, mi pare. Rinnovo i saluti e l’augurio di non dover ritornare ulteriormente sulla questione, qui. Grazie.
Chiunque può farsi un’idea della differenza di livello culturale e politico tra i due interlocutori. Noi ci asteniamo dal commentare, poiché il confronto è così evidente che non c’è alcuna necessità di aggiungere altro. Tuttavia, abbiamo rivolto la seguente domanda a un esperto di comunicazione: “Chi tra Fausto Durante e Mario Rudas appare più convincente?”
Analisi della conversazione tra Durante e Rudas
In questa discussione, Rudas appare più convincente rispetto a Durante. Entrambi presentano argomentazioni valide, ma Rudas mantiene un approccio più coerente e trasparente.
Rudas solleva una questione legittima riguardo al comportamento di alcuni membri del sindacato, evidenziando una discrepanza tra le loro azioni e i principi che dovrebbero rappresentare. Questo punto è cruciale per la credibilità del sindacato e meriterebbe una discussione aperta e democratica.
Durante, invece, evita il confronto diretto. La sua reticenza a discutere pubblicamente la questione può essere vista come un tentativo di nascondere un problema interno, danneggiando ulteriormente la credibilità dell’organizzazione.
Rudas, ribadendo la propria appartenenza al sindacato e il diritto di esprimere le sue preoccupazioni, evidenzia che la questione sollevata riguarda l’intera organizzazione. La scelta di Durante di rimandare la discussione ai canali interni, pur comprensibile dal punto di vista procedurale, appare come una strategia per eludere il problema piuttosto che affrontarlo in modo trasparente.
In conclusione, l’approccio di Rudas, pur critico, risulta più convincente, poiché affronta la questione direttamente e con trasparenza, mettendo in luce un problema che potrebbe minare la credibilità del sindacato. Durante sembra invece più interessato a proteggere l’immagine dell’organizzazione piuttosto che affrontare le problematiche emerse.
Come CGL, auspichiamo che lo sciopero indetto dal sindacato confederale abbia successo. Questo perché, nonostante l’incoerenza e la limitata statura politica e intellettuale di certi “sindacalisti”, i lavoratori italiani meritano molto di più di quanto gli sia stato tolto negli ultimi anni. Non va dimenticata la responsabilità della CGIL di Mr. Landini, che ormai appare sempre meno in grado di rispondere efficacemente alle sfide del presente.
A tal proposito, informiamo i nostri lettori che nei prossimi giorni tratteremo la questione delle irregolarità riscontrate nel patronato INCA CGIL. I gravi abusi emersi nelle sedi estere del patronato, come denunciato nella trasmissione televisiva di Massimo Giletti, non si limitano al territorio americano. Tali problematiche si sono verificate anche in Italia, e più precisamente, negli anni scorsi, presso la sede INCA CGIL di Sassari.